Gariwo – Proposta social 2023
Alla gentile attenzione della Fondazione Gariwo,
scrivo questa proposta editoriale perché, come anticipato nella lettera motivazionale, la Vostra Fondazione incarna i valori che perseguo nel mio lavoro quotidiano e vorrei pertanto dimostrare di poter essere la persona giusta per supportarVi negli obiettivi di comunicazione.
Per formulare questa proposta – che certamente non sostituisce un piano editoriale più strutturato, ma vuol essere un piccolo punto di partenza per parlarne in modo più ampio in un momento di confronto – mi sono basata sui fondamenti della comunicazione sociale, materia per la quale sto mirando a una formazione sempre più precisa.
Un primo tassello fondamentale l’ho riscontrato nella sezione “Chi siamo” del Vostro sito, da dove posso evincere la mission fondamentale: “la diffusione del messaggio dei Giusti, con il fine ultimo di educare alla responsabilità personale e contribuire alla prevenzione dei genocidi”.
Leggendo e soffermandomi più volte su queste parole non ho potuto fare a meno di pensare al respiro internazionale di Gariwo e ritengo che potrebbe essere interessante strutturare i canali di comunicazione social seguendo questa traccia, provando a ripensare i contenuti in lingua inglese.
Alla base della mia proposta c’è dunque la volontà di ampliare il bacino d’utenza potenzialmente raggiungibile anche tenendo conto di un ulteriore punto, ovvero l’offerta formativa.
Gariwo dedica un’attenzione particolare al lavoro con educatorə, insegnanti e studentə per diffondere il messaggio dei Giusti e delle Giuste. In quest’ottica, considerando il target di riferimento, la Vostra Fondazione potrebbe ritenere interessante aggiungere ai propri canali di comunicazione social un profilo su Tik Tok.
A questa premessa vorrei far seguire una proposta più dettagliata con la descrizione dei servizi che potrei offrire.
Executive summary
L’attuale progetto di comunicazione si concentra sugli obiettivi di awareness: partendo dai contenuti pubblicati sul sito web si realizzano i post da destinare ai social, invitando chi legge ad approfondire l’argomento sul sito.
In una strategia social mirata proporrei la realizzazione di un piano editoriale perseguendo più obiettivi:
Awareness
Education
Entertainment
Behind the scenes
Call to actions
Storytelling
Questi sono gli obiettivi che, generalmente, stanno alla base di una strategia di comunicazione sociale, ovvero quella branca di comunicazione che promuove l’emergere di (nuovi) diritti umani, individuali e collettivi.
È certamente importante continuare a concentrarsi sull’obiettivo di awareness, perché stimola il raggiungimento di nuove persone sulle varie piattaforme social, ma è necessario alternare strategicamente gli obiettivi nell’arco del mese.
L’obiettivo education, attraverso la condivisione di contenuti esplicativi sulla causa perseguita da Gariwo, sulla sua mission e sui suoi progetti.
L’entertainment, collegato all’aspetto educativo, prevede la formulazione di contenuti più ingaggianti realizzati in collaborazione con altre persone, ad esempio con studentə che partecipano alle attività oppure in collaborazione con i partner.
Go behind the scenes, perché i contenuti “dietro le quinte”, raccontando il funzionamento della fondazione e il suo modus operandi, creerebbero maggior fiducia e stimolerebbero una maggior interazione con più commenti e più messaggi privati.
L’uso di call to actions in tutti i contenuti, sempre nell’ottica di una maggior interazione, è una strategia semplice ma al contempo efficace per la lead generation, ad esempio al fine di ottenere nuovə iscrittə alla newsletter.
Infine lo storytelling, una tecnica narrativa ormai imprescindibile nel racconto di progetti di comunicazione sociale: in quanto esseri umani amiamo raccontare e ascoltare storie, ma fare storytelling non è sinonimo di raccontare una storia. Uno dei punti principali riguarda il mostrare il volto umano del progetto: quali sonore attività, le postazioni di lavoro, i ruoli delle persone, possibilmente attraverso fotografie o video di qualità scattate in momenti speciali.
Analisi di mercato
Secondo i dati forniti da una recente ricerca della Quinnipiac University (Connecticut), la tecnica del microblogging si rivela essere lo strumento migliore da integrare in una strategia di comunicazione non profit.
L'utilizzo strategico dei canali social permette anche di aggiornare in tempo reale stakeholders e potenziali collaboratori e collaboratrici. Mantenere informati gli stakeholders è la chiave che permette alle organizzazioni di continuare a essere supportate.
I social sono un mezzo per esprimere pensieri e imparare qualcosa di nuovo, ma soprattutto un mix di strumenti per costruire e consolidare relazioni. Così come le organizzazioni non-profit curano la loro presenza sui social per “educare” la società e diffondere la propria mission, gli individui con una mentalità simile hanno l'opportunità di connettersi e condividere il loro interesse per l'organizzazione e il suo lavoro.
Dall'analisi della Quinnipiac University emerge altresì come Facebook stia perdendo popolarità nelle generazioni più giovani, soprattutto tra gli adolescenti, una generazione tecnologicamente esperta e indipendente che si sta spostando verso i messaggi di testo come veicolo di comunicazione preferito.
Tale riduzione dell'uso di Facebook da parte di questa generazione indipendente e futuro della filantropia non nega tuttavia l'importanza dell'uso dei social media per le organizzazioni non profit.
Indipendentemente dal mezzo, le prime impressioni significano molto, sia di persona che online. Per massimizzare il potenziale della loro presenza online, le organizzazioni non profit dovrebbero assicurarsi che il loro sito web e le piattaforme dei social media (ad es. Instagram, Tik Tok, LinkedIn) siano regolarmente aggiornati con contenuti studiati per obiettivo e per piattaforma di destinazione.
L'utilizzo dei social media per condividere le notizie attuali su come l'organizzazione sta portando avanti la propria mission e l'utilizzo prudente dei propri fondi manterrà l'interesse di potenziali e futuri volontarə, collaboratori e collaboratrici, sostenitori e sostenitrici.
Affinché le organizzazioni senza scopo di lucro possano utilizzare i social media in modo efficace, è necessario inizialmente dedicare del tempo allo sviluppo di un'iniziativa completa. Questa iniziativa dovrebbe includere l'analisi della loro attuale strategia, obiettivi e spese di marketing.
Un'organizzazione dovrebbe concentrarsi sull'attuazione di tale iniziativa, assicurandosi che ogni attività sia in linea con la mission e serva a rafforzare le relazioni e la reputazione dell'organizzazione.
Fonte: Nonprofit Digital Marketing Benchmark Report
I dati mostrano che Facebook, Instagram e LinkedIn sono tra le prime tre piattaforme utilizzate dalle organizzazioni non profit rispettivamente con l'84%, il 62% e il 49%. Le migliori piattaforme di social media per le organizzazioni non profit dipendono dagli obiettivi specifici, dai tipi di contenuti che si desidera condividere e dal pubblico che si mira a raggiungere.
Facebook: se l’obiettivo è espandere la community e ottenere donatori, Facebook è una buona scelta. È uno spazio in cui le persone parlano della tua organizzazione e condividono i tuoi contenuti, oltre ad avere strumenti di raccolta fondi integrati.
Instagram: se stai cercando di raggiungere un pubblico più giovane, Instagram è la piattaforma per la tua organizzazione no profit. Instagram è guidato da contenuti visivi, quindi qui occorre concentrarsi sulla creazione di infografiche, immagini e video accattivanti.
LinkedIn: le organizzazioni non profit che cercano di acquisire futuri dipendenti, volontari o donazioni da professionisti o altre organizzazioni dovrebbero utilizzare LinkedIn, un'ottima piattaforma per costruire una community fidata e coinvolta.
Twitter: per diffondere consapevolezza o acquisire nuovi follower, si utilizza Twitter, dove si condividono contenuti in forma abbreviata, rendendo facile per le persone scansionare i testi mentre scorrono la home feed.
TikTok: questa piattaforma può essere usata per istruire i follower nuovi ed esistenti sulla tua organizzazione non profit. I video di breve durata possono essere utilizzati per condividere la tua mission ed entrare in contatto con il pubblico a livello più personale. Questo è anche un ottimo posto per raggiungere un pubblico più giovane.
Sulla base della ricerca citata, il 39% delle organizzazioni non profit pubblica contenuti da tre a cinque volte a settimana, il 31% pubblica una o due volte a settimana e il 22% una o due volte al mese.
Ci vogliono alcuni tentativi ed errori per elaborare una cadenza di pubblicazione sostenibile. Occorre pianificare i post in base al comportamento di utilizzo dei social media del proprio pubblico per dare loro maggiori possibilità di vedere e interagire con i post.
deliverables
Un buon piano editoriale dev’essere studiato nella sua interezza con il committente, con questa proposta vorrei solo dare un’idea generale della base di partenza e di ciò che potrei offrire, tenendo presente però che per strutturare una proposta precisa dovrei studiare i dati statistici attuali e commisurarli alla prima analisi di mercato.
Sulla base di questi primi dati attuali specifico in quali campi potrei offrire il mio servizio:
Redazione di un piano editoriale periodico e di un calendario editoriale strategico sulla base degli obiettivi già citati
Gestione completa di tutti i profili sopracitati (eventualmente in lingua inglese)
Strategia di rebranding per i profili già attivi (editing delle bio con posizionamento di parole chiave, creazione di guide e format specifici)
Eventuale lancio del nuovo profilo Tik Tok
Produzione di video brevi da pubblicare sui social
Produzione di video long form da pubblicare su YouTube
Editing delle sezioni principali del sito in ottica SEO
Scrittura dei post in ottica SEO su tutte le piattaforme social
Eventuale produzione e distribuzione di podcast
Ringrazio anticipatamente per la Vostra gentile attenzione e mi auguro di poter parlare di questo progetto con Voi quando possibile.